Dici Meditazione ed arriva alla mente l’immagine di un turbante, o… (perché no?) di occhiali scuri che schermano occhi persi nella vacuità dell’infinito!
Le persone -accessori e mistero a parte- parlano con grande facilità della meditazione, di come i suoi effetti siano benefici sull’organismo o di quanto anche la scienza ne attesti la validità.
Sappiamo che in senso letterale con “meditare” si intende la capacità nel ragionamento, di soffermarsi su un soggetto specifico, escludendo qualsiasi interferenza. Quando meditiamo, riflettiamo attentamente, valutiamo, paragoniamo, esploriamo l’oggetto della nostra attenzione in tutti i suoi aspetti.
Nella Meditazione come pratica di benessere personale, l’indagine di cui sopra può partire dall’osservazione della mente stessa… In uno stato di quiete (che poi vedremo come può sussistere) la mente può osservare… l’attività dei propri pensieri.
Questa però è solo una delle sue espressioni. Le tecniche sono molteplici.
La mente è percorsa ininterrottamente da pensieri. Gli stessi si uniscono alle percezioni, si concatenano in associazioni, riportano in vita ricordi e fanno fiorire emozioni anche passate, con il potere di condizionare perpetuamente lo stato d’animo presente.
Essa è come un gran circo mai vuoto, dove i pensieri come animali di diversa natura, continuamente performano i loro contenuti. Un circo senza regole dove la colombina può viaggiare a dorso di un leone, un leone può mangiare balle di fieno, una scimmia lanciarsi su delicati letti di gigli…
Noi, i proprietari, abbiamo altro da fare. Dobbiamo seguire la vita quotidiana e tutti i suoi impegni ed in questo siamo sostenuti tra l’altro da un sistema nervoso in grado di coadiuvare i nostri compiti in modo preponderante.
La maggior parte delle funzioni che mettiamo in atto infatti, siamo in grado di svolgerle in modo automatico, proprio mentre il circo ferve di rappresentazioni! Guidare, andare al lavoro, eseguire le mansioni richieste… Persino relazionarci con la famiglia.
Ecco che dunque la Meditazione si profila come uno spazio in cui essere testimoni dei nostri contenuti, ed attendere consapevolmente ad emozioni e significanze che si svolgono sotto i nostri “occhi mentali”. Un momento di verità non condizionato dal sistema nervoso autonomo dove la facoltà del pensare si chiarifica ed affina, il cuore si rilassa, il ritmo vitale del corpo si armonizza.
L’esercizio della meditazione serve quindi ad essere più vigili e centrati mentre conferisce benessere all’intero organismo. Nel tempo, amplificare coscientemente le sue caratteristiche ed applicarle a quanto vogliamo immaginare, ne fa un’alleata preziosa del pensiero creativo. Legge di Attrazione docet.
Quando poi la si esegua per aspirazione a congiungersi al cuore del Divino per poter trovare le nostre origini e farci guidare dallo Spirito, ecco che essa è uno degli insostituibili pezzi del sacro puzzle per la conoscenza del Sé.
Sono proprio i sentieri spirituali che ce ne fanno dono, come una luminosa lanterna che ci aiuta a rischiarare le varie diramazioni delle possibili strade da percorrere.
Ed ora… tutti a meditare, come si dice in giro!
Che sciocchezza… La Meditazione è la lanterna, ma senza il fuoco non può brillare. Quel fuoco che con il suo palesarsi fa sparire circo e fiere…, che predispone l’estensione del pensiero e lo fa divenire meditativo: la Concentrazione.
Alla prossima allora, con la Concentrazione.