L’incertezza è divenuta la dominante di quest’epoca.
Noi nasciamo sotto l’egida dell’incertezza, ma formalmente “non ce ne accorgiamo”.
La gioventù con la sua vibrazione di onnipotenza non contempla la parola “fine” che invece è connaturata all’essere umano. Nel proseguire degli anni, i diversi impegni che si sostengono riempiono la mente con la realtà contingente e si continua a non soffermarsi sulla condizione di time out, la si ignora (o… “la Signora”).
Fin quando ad un’età matura il ciclo della vita con la sua funzione di assorbimento comincia a sottrarci genitori e persone care. Allora alcuni realizzano che nonostante ci si possa sentire più o meno gli stessi di anni addietro, il tempo sta scorrendo via, in teoria ne rimane ancora tanto, ma inevitabilmente è tanto anche quello passato.
Questa presa di coscienza cambia le carte in tavola… Emerge l’urgenza di dar voce a bisogni tenuti in un angolo, di vivere la vita in modo pieno e concedersi qualche stravaganza, qualche piccola gioia in più.
Questo nella generalità dei casi. Diversamente l’inquietudine non sa quale forma prendere e può creare anche delle problematiche nell’equilibrio psicofisico.
Può accadere così di essere più predisposti ad accogliere esperienze che prima non ci si è concessi, di soffermarsi a cercare di comprendere cosa si può fare per “integrare quello che manca” e migliorare la qualità di vita.
Un’utenza intelligente delle Terapie Energetiche è costituita proprio da persone di età mediana. La definisco “intelligente” perché non è mossa solo dalla curiosità e dall’incostanza che può caratterizzare l’età giovanile, ma è centrata a contattare la parte “invisibile” con reale motivazione, ora c’è proprio bisogno di entrare in contatto anche con l’altra parte della realtà che con i suoi effetti tocca ancora più da vicino.
I trattamenti energetici infatti sono un ottimo tramite per collegarsi alla dimensione degli impulsi sotterranei, per dare una forma proattiva al trambusto interiore delle cose inespresse.
Se si ha lo spirito per aprirsi al nuovo, si avrà anche la capacità di non mettere etichette a ciò che si intraprende. A maggior ragione quando questo lo si fa decidendo di contattare me.
La mia professione di terapeuta energetico non nasce da meditazioni accumulate nel tempo, da orientamenti alimentari fondamentalisti, o da surplus di seminari a tema, ed io non vi accoglierò con il saluto indiano “Namastè”, anche se lo trovo bellissimo. La mia professione attuale prima che dalle certificazioni, nasce su un terreno di forti esperienze di lavoro pratico e spinta osservazione della realtà esterna ed interna.
Per me oggi vivere la specialità di “sentire” l’energia in tutto quello che faccio, è un fatto. Esattamente come mangiare e bere.
Quindi se si vogliono praticare momenti all’insegna della pura astrazione senza fini particolari forse dovreste indirizzarvi verso un altro terapeuta.
Se invece nell’astrazione siete aperti a ricevere, e poi a rielaborare in concretezza con dei risultati pratici, allora posso fare al caso vostro!
Non si tratta di “lavorare” a tavolino su obiettivi, ma della possibilità di riconoscere in modo naturale privo di pressioni, le motivazioni che si muovono scompostamente al proprio interno e poterle far viaggiare su un potenziale energetico incrementato, quello che permette di dar loro vita avendo più forza da impiegare
L’ambiente che metto a disposizione è al centro di Roma, nel cuore pulsante della città, ed è stato allestito con garbo per voi perché possiate inserire nella normale dimensione quotidiana un altrettanto normale approccio con la vibrazione fondamentale dell’esistenza: quella energetica.