La bellezza nella donna è un’inclinazione naturale, una tensione verso l’armonia che la società attuale esaspera e svuota del suo ricco significato.
La donna che racchiude in se facoltà meravigliose oltre quella della procreazione, quando cerca di esprimere al meglio il suo lato estetico lo fa per un naturale anelito alla bellezza.
Ella è paragonabile al fiore che cresce su un prato o su una roccia… mai potrebbe attecchire senza un naturale supporto, e l’uomo è il compagno che il Creatore le ha assimilato per impiegare e far splendere le sue caratteristiche.
Prima fra tutte la capacità di incarnare la Bellezza.
E’ veramente inqualificabile e persino inspiegabile (se non ricorrendo ad una pura volontà di male) come vi sia una grossa fetta di umanità che ha avuto e continua ad avere interesse nel danneggiare la figura della donna e la sua parte nel mondo, svuotando di ogni significato proprio questa sua primaria connotazione naturale.
Si è preso questo suo peculiare tratto e se ne è fatto scempio al punto tale che il predominio dell’immagine nei nostri costumi, non manca di essere rappresentato dal corpo della donna, volentieri nudo.
Attenzione non sto facendo del facile qualunquismo bigotto, è che ad esempio… prendendo atto dell’esistenza della pornografia, trovo quantomeno irritante assistere alla celebrazione di Rocco Siffredi mentre Moana Poazzi ha ricevuto solo torbide disquisizioni in vita e post mortem.
Basti pensare che quando la Pozzi ad inizi carriera si candidò per un programma televisivo fu duramente scartata, mentre il nostro ha vissuto un ulteriore singulto di popolarità proprio da un format televisivo…
Questo dilemma del maschile e del femminile in cui quest’ultimo si trova forzosamente a lottare per poter essere in semplicità, assume contorni inquietanti nel disagio della donna a vivere il suo multiforme ruolo di madre ed amante, nell’esprimere la sua intelligenza rimanendo in modelli estetici che nel caso apprezzi e voglia adottare, la accomunerebbero facilmente ad un individuo di poco conto.
Non ci sono “madri” e “femmes fatales”, brave e cattive donne. C’è una Sorgente Suprema e la sua acqua che ne è la sostanza.
Multiforme, con possibilità di essere “cristallina o colorata, frizzante e non…”, pochi fenomeni come la donna riescono a riassumere e ricordare in un’unica entità la magìa della Sorgente.
Le condizioni ambientali del nostro pianeta riflettono questa incapacità di rispettare la libera espressione umana, l’essere umano è infatti tutt’uno con la terra che gli ha dato i natali…
Attentare alla figura della donna è attentare alla Terra anch’essa nostra genitrice e compagna, ed ai suoi variegati paesaggi di alture e valli, gelide tundre ed appassionati campi di lavanda.
Chi offende la donna offende Gaia, offende Dio e la sua Energia.