Inner Game si traduce letteralmente con: Gioco Interiore. Un gioco delle parti tra la nostra mente e la realtà esterna. E’ Inner Game il continuo dialogo che avviene al nostro interno da quando apriamo gli occhi la mattina. In esso rimembranze recenti e passate o cose da fare, sono solo la sua parte più ravvisabile.
Questo incessante parlottìo delle nostre menti diviene Inner Game, e cioè prende i contorni di una disputa, di una “partita”, quando attraverso esso andiamo ad esaminare degli aspetti della realtà esterna ed a ponderare le azioni più congeniali da compiere.
Dalla più piccola questione, quale può essere pianificare di raggiungere una data destinazione, agli obiettivi di vita più significativi come la realizzazione di un lavoro o di una relazione sentimentale soddisfacente, ci si troverà a desiderare la soluzione ottimale, a valutare i pro ed contro, ed in un attimo… ha inizio l’Inner Game.
La mente, che ha il compito di passare al vaglio gli elementi che concorrono alla riuscita, metterà in campo tutte le informazioni utili a raggiungere l’obiettivo prefissato, e sin qui tutto bene… Ciò che invece costituisce un problema è che dette informazioni passano attraverso il filtro interiore in larga misura anche inconscio, di credenze, esperienze pregresse, ricordi, convinzioni, che restituiscono la propria personale interpretazione del mondo impedendo una visione alternativa che invece permetterebbe di adottare soluzioni diverse, di compiere azioni diverse e quindi di… costruire una vita diversa!
Nel prendere le decisioni più utili e realizzare l’azione più opportuna, si deve essere in grado di condurre il gioco in prima persona, con una presenza consapevole a quello che la mente produce in “discesa libera”.
Un elemento fondamentale nel produrre un buon Inner Game è prendere le distanze dal fraintendimento più grande: quello di identificarci completamente con i contenuti della nostra mente. La mente può essere definita come un ponte tra le attività cerebrali e la psiche, in essa risiedono precetti ed informazioni mutuate dalla famiglia e dalla società oltre ad input inconsci che possono risalire al ceppo dinastico, ed è attraverso queste influenze che scaturisce la nostra concezione del mondo, una vera e propria “impostazione fondamentale dei pensieri” che dà luogo ad azioni debitamente informate, alle quali seguono risultati in linea con quanto creduto.
In questo modo la capacità di intendere e di volere dell’essere umano è incanalata sempre sugli stessi binari, ed impedita dall’esprimersi in modo ampio e creativo. A questo proposito potrebbero essere portati esempi eclatanti, ma ne voglio brevemente descrivere uno di ordinaria quotidianità accadutomi anni addietro, che nella sua semplicità rende l’idea di quanto trattato.
Prima di accedere all’interno di un reparto ospedaliero speciale, io e dei parenti eravamo intenti a calzare delle protezioni per le scarpe e poi raggiungevamo il degente. Dopo circa una mezz’ora buona, un’amica si accorge di aver lasciato gli occhiali da sole all’entrata ed esprime il suo rammarico dicendo che… “ormai non ci sono più li avranno rubati”, io dissento e le dico di tornare indietro che li avrebbe sicuramente trovati lì. Va a vedere e ritorna sconfortata affermando come aveva asserito poc’anzi che non c’erano più. Non mi do per vinta, vado anch’io sul posto e… erano lì. Poggiati su una mensola.
La mente condizionata da convinzioni ci restituisce esattamente i risultati che ci aspettiamo poiché ci rende ciechi anche dinanzi i Fatti. Nel Coaching in generale ed nel Coaching Magnetico in particolare, la gestione ottimale dell’Inner Game viene tenuta in prima considerazione.