La Guarigione Energetica a distanza è uno dei modi in cui metto in atto le mie pratiche energetiche.
Poiché ancora oggi (viene praticata da millenni), sembra non essere chiaro ai più cosa si intenda, lo vado a spiegare.
I metodi energetici volti al miglioramento psicofisico, in quanto tali, lavorano su un piano diverso da quello fisico. Chi come me li esercita, unitamente a chi se ne avvale, contempla l’esistenza di una realtà immateriale oltre quella fenomenica.
Per chi è proprio a digiuno di questo argomento, si può fare l’esempio del pensiero… che impossibile da toccare è però senza contraddizioni il fautore dell’avvenimento fisico, il promotore della creazione.
Ecco, tutte le terapie energetiche che prevedono l’influenza di un soggetto (terapeuta) su un altro (ricevente), possibilmente senza contatto, lavorano su questo piano. Bisogna saltare qualche gradino per afferrare questa comprensione, o come accade per alcuni, anche nell’era del wi-fi (!) risulta difficile comprenderlo.
Dato per scontato che questo sia avvenuto, diciamo che i trattamenti “a distanza” si svolgono senza tener assolutamente conto dei km che separano terapeuta e cliente, ed hanno la medesima efficacia che dal vivo.
Quando procedo in remoto (c’è anche questa possibile denominazione), concordo l’orario con il ricevente, la persona si pone in stato di quiete e ricezione, possibilmente sdraiata o comodamente seduta, ed io lavoro da studio come se il cliente fosse sul mio lettino.
C’è anche chi non adotta questo metodo e procede senza lettino avendo comunque risultati (il Dr. Pearl ad esempio), ma io preferisco applicarmi come se la seduta si svolgesse dal vivo.
Trovo importante mantenere il filo dell’interazione con i miei clienti con i quali si stabilisce una comunanza d’intenti, ed a piacere ci sentiamo via telefono subito dopo il trattamento o appena possibile.
Ciò che accade in queste peculiari sessioni di Guarigione Riconnettiva, Magnetismo Vitale, etc., il più delle volte fa riscontrare a chi riceve, nette esperienze dell’avvenimento in termini di percezioni straordinarie e manifestazioni impossibili da imputare ad un’azione fisica, ma nondimeno sensazionali: tremori, forte formicolìo corporeo(elettricità), odori, visioni di colori…
Non sono questi fenomeni a determinare l’efficacia del trattamento -che può essere indirizzato indifferentemente al disturbo fisico quanto al migliore andamento della vita-, ma senz’altro aiutano la persona a coinvolgersi e centrarsi in questa realtà che alcuni assimilano come “metafisica”, ma che ai nostri giorni non manca di avere riscontro anche dalla scienza.
Questo argomento infatti indossa il camice bianco e si veste di numeri e formule, attraverso la ricerca di diversi scienziati, due fra tutti Alan Aspect e David Bohm.
Anche a loro dobbiamo l’attestazione del processo di “Entanglement”, quello che l’Advaita Vedanta (insegnamento induista) denomina come non-dualità, che il buddhismo chiama “interconnessione di tutti i fenomeni” e che nella meccanica quantistica si manifesta appunto come Entanglement, ossia la comunicazione pressoché istantanea di particelle subatomiche separate tra loro anche da enormi distanze, ed il cui assunto finale è: esse non comunicano velocissimamente, ma nella sostanza… sono una cosa sola (D. Bhom).
E’ in virtù della nostra essenza comune che ci vede tutti collegati, che si attua la Guarigione a distanza, di cui si servivano anche nell’antichità, popoli culturalmente avanzati e dentro le dinamiche vitali.
Bene si presta il concetto di Maya/Illusione (induismo) a spiegare l’ignoranza esistenziale (avidya) in cui siamo immersi e che ci fa scambiare la divisione tra noi ed il mondo circostante, e la caducità della nostra condizione umana, come l’unica condizione reale, mentre l’eternità ci porta in braccio…
Un trattamento a distanza può far sperimentare dal vero queste parole, spesso inflazionate come motto esortativo della new-age, ma ancora così poco introitate e che è illuminante verificare.