Vi è un potere che non aspetta altro che essere dispiegato per donarci gioia e realizzazione: Concentrazione-il Potere della Presenza-
Nello scorso articolo ci siamo lasciati con un gancio, quello della Concentrazione, mentre trattavamo l’argomento “Meditazione”, e dicevamo che questa attività del far viaggiare la mente all’interno di se stessa o del rivolgerla ad uno specifico soggetto, si rende possibile esclusivamente se siamo in grado di rimanere concentrati.
L’emissione continuata di pensieri rende questa operazione molto difficile, tanto quanto diviene invece semplice, concentrarsi su problemi o ansie! E’ la natura umana che tendenzialmente porta ad introitare con più facilità i patemi d’animo che non le gioie…
Questa è una delle tante questioni che si pongono nel voler lavorare sulla qualità del nostro potere di concentrazione. Infatti, per addentrarsi bene nelle dinamiche del lavoro mentale, sarebbe buono conoscere le “leggi” del pensiero. Vi è tutta una letteratura in proposito, anche molto antica, ma vi invito ad un link di Amadeus Voldben (Amedeo Rotondi, per me un Maestro) che con un’opera che porta questo titolo, ha realizzato un lavoro veramente efficace.
http://www.libreriarotondi.it/amadeus_presentazione_leggi.asp.
Dagli insegnamenti spirituali millenari, sappiamo che un pensiero concentrato, è in grado di sviluppare un potere di attrazione sul piano materiale, degli elementi che servono alla sua concretizzazione oggettiva. Su questo si basa la diffusione del concetto di “pensiero positivo”.
Quello che viene spiegato meno è che, perché questo avvenga, il pensiero deve essere “Unico”, ossia perfettamente centrato e privo di qualsiasi dubbio. In questo caso infatti l’emissione energetica non si fraziona e diviene potente come un raggio di sole concentrato su una lente.
La prima parte del lavoro quindi, la si si può mettere in piedi se si ha un buon potere di concentrazione, e la seconda parte che riguarda le interferenze, presuppone un lavoro sulle proprie credenze.
Per quanto riguarda invece la capacità di focus, essa va esercitata tramite l’Attenzione.
Vi sono esercizi semplici e meno semplici da eseguire, ma si può iniziare anche immediatamente con ciò che appartiene al nostro quotidiano, ed avere tra l’altro, una dimostrazione di come la routine fagociti importanti aspetti della nostra percezione e discriminazione.
Le stesse azioni che compiamo normalmente possono divenire materia di applicazione…
Decidiamo di dedicare pochi minuti all’essere totalmente presenti a ciò che che stiamo eseguendo, e nel farlo ripetutamente ed in modo continuativo, anche le cose meno importanti riveleranno un significato prima non ravvisato, e svilupperemo il Potere della Presenza, uno stato che definirei magico rispetto al normale andazzo, fatto di concentrazione subitanea e lucidità, con cui si colgono immediatamente tutti gli aspetti di un soggetto. Esso poi costituisce il binario su cui far correre il Pensiero Unico, quello in grado di… Creare!
Di seguito solo un accenno di cosa possiamo fare…
-Si beva un bicchier d’acqua lentamente ponendo attenzione al coinvolgimento dei sensi: la pressione delle dita sul bicchiere, la temperatura e la consistenza del materiale di cui è fatto, l’appoggio della lingua e dei denti sul bordo, e poi l’acqua, la si assapori seguendola nel suo percorso dalla bocca alla gola. Insomma… potrei dire, si beva un bicchier d’acqua con coscienza!
-Si cammini sentendo le dita dentro la scarpa, la distribuzione del peso corporeo su una parte piuttosto che sull’altra, passo dopo passo, dito dopo dito, da piede a piede.
-Si osservi in un percorso abituale, la facciata di un palazzo o di un negozio, si analizzino i colori che lo compongono, la forma della struttura intera e poi i particolari, sino ad arrivare a notare le crepe su un muro, o il ciuffo d’erba che spunta a lato della porta. Sarà sorprendente rilevare quante cose ci erano sfuggite prima di questa osservazione ponderata.
-Si guardi un quadro (e qui già si è un po’ avanti) attentamente, e poi si chiudano gli occhi e si rievochino tutti i dettagli e successivamente l’insieme, forme, colori, posizionamento delle raffigurazioni. Provando e riprovando, finché il quadro nella mente sarà verosimile a quello in solido.
E dopo un po’ di tempo che ci siamo allenati … ci si concentri sul tema che ci interessa o riguarda!
Sarà non solo possibile con minor sforzo, ma avremo imparato a dare energia debitamente orientata al nostro pensare ed il mondo circostante inizierà a rispondere in modo ravvisabile ai nostri propositi e desideri.
Inoltre è così che si stabilisce la comunicazione con l’Universo… ora non ci sfuggono più i messaggi sottili che continuamente esso ci invia.
Siamo nel Reame della Concentrazione: Magìa.