“Antroposofia da Maurizio Costanzo”, per la moltitudine forse non sarebbe un titolo stuzzicante di trasmissione, e lo stesso Costanzo come ha recentemente dimostrato pochi giorni fa, si adopererebbe per far passare l’antroposofia come argomento da non prendere in considerazione.
Lui e la sua consorte fanno una tv popolare (o meglio populista) che non sfiora argomenti che chiedono una minima riflessione.
Per certi personaggi difendere il proprio “pane quotidiano” che si quantifica in migliaia di euro, significa perorare la disinformazione, mantenere basso il livello di coscienza della gente, e cosa ancor più grave… ridicolizzare argomenti che hanno non poco di sacro, come l’antroposofia appunto.
Per chi non ne è informato, diciamo nel modo più semplice che l’antroposofia ha come oggetto di studio l’uomo in tutte le sue manifestazioni e la sua correlazione con l’universo, da un punto di vista spirituale. Il termine “sofia” unito ad anthropos ha il significato infatti di “conoscenza dell’uomo”.
Il suo fondatore Rudolf Steiner è a ragione considerato uno delle massime figure in campo spirituale. Pur possedendo doti di veggenza e straordinarie inclinazioni extrasensoriali, il suo modo di indagare la realtà e portare in superficie la sua anima nascosta, è estremamente pragmatico. Da lui ereditiamo infatti la “Scienza dello Spirito” un metodo che attraverso esercizi e disciplina consente di toccare con mano i frutti dell’indagine occulta. Essa lavora sul piano interiore quanto esteriore dell’essere umano, ed insegna oltre che ad affinare la propria individualità, anche ad agire sul piano materiale con profondità e capacità d’azione. Parliamo di esoterismo occidentale; nessun albero sotto cui meditare…
Ricchissima la sua produzione letteraria, anche in virtù degli estratti delle sue conferenze che non mancava di tenere ovunque, fabbriche comprese, a sostegno dell’opera di lavoro degli operai. Figlio di un impiegato delle ferrovie si formò culturalmente in modo solido e successivamente partecipò all’allora accreditata Società Teosofica dalla quale si staccò in seguito dando vita all’Antroposofia.
Di Steiner oltre i suoi testi spirituali unici nel loro genere, parlano oggi sul piano fattivo le sue scuole (metodo steineriano), l’agricoltura biodinamica, l’euritmia, la medicina naturale, ed insegnamenti che toccano tutti gli aspetti dell’esistenza. Scrisse anche circa le api…
Questa stringatissima biografia è doverosa, per ricondurci al tema di quanto accaduto nel “Maurizio Costanzo Show”. Personalmente ho visto un piccolissimo stralcio di quella puntata, attraverso internet, e mi è bastato per rimanerne disgustata, motivo che in generale mi fa vedere poca televisione.
In questa una alterata Eleonora Brigliadori perora la causa della medicina naturale e del pensiero steineriano (?) e viene presa in giro dal conduttore e dal parterre: Tina Cipollari e la moglie di Tognazzi, per dirne un paio, sino (a quanto mi è sembrato di capire) a provocare il suo abbandono della trasmissione.
E’ stato un vero disagio assistere alla performance della Brigliadori… una persona in grado di distruggere la valenza del messaggio di cui si faceva portatrice.
Si è parlata addosso, non conosceva pause, non aveva mordente, e neanche una briciola di magnetismo!
Sigh… il Maestro Steiner avrebbe portato la mano davanti agli occhi.
Lui che insegna come far emergere il nostro essere superiore, che fornisce metodi per lavorare su se stessi e rendere al mondo la nostra immagine con compiutezza, incaprettato dai drammatici capelli della Brigliadori, e oggetto di trattazione da parte di Costanzo e dei suoi accoliti, solo come pretesto per ridicolizzare un modo alternativo di considerare la malattia e la cura, e chi se ne faceva portavoce.
Senza dimenticare che la questione diviene inconsistente in toto, alla luce del fatto che lo stesso Steiner abbinava all’esercizio di una medicina antroposofica una formazione medica tradizionale!
Che brutta dimostrazione di incoscienza…
La prima, quella dell’ex showgirl, agita con probabile sconvolgente ingenuità ed inconsapevolezza certa, la seconda, quella del conduttore, voluta, desiderata, indirizzata a compiacere le persone che lo attorniavano e quelle da conquistare al di là del tubo catodico.
Un’informazione, un intrattenimento che sarebbero da sanzionare per la colpevolezza nella diffusione di idee e comportamenti degni di una stalla. E’ infatti questo quello che pensano questo genere di autori e conduttori: che la gente sia ad uno stato di coscienza di animali da fattoria e che si meriti questo cibo per la mente.
Eppure qualcosa sta cambiando, non si sottovaluti un nuovo intendimento che inizia a scuotere gli animi di molti, né il disagio sociale che qui sta toccando punte insostenibili e che regala agli astanti oltre all’amarezza, anche punte di lucidità nel considerare i fili che muovono certe esposizioni mediatiche.
E’ il caso di dire: andate tutti a casa, e non parlate di Steiner… Come diceva Nietzsche: “… le cose grandi ai grandi, gli abissi ai profondi, le finezze ai sottili, e le rarità ai rari”.